Informazioni e consigli fondamentali per progettare un sito internet aziendale funzionale a costi contenuti
Una breve guida per principianti
Per creare un sito web, per scegliere la piattaforma più adatta o i fornitori giusti, ti serve capire alcune nozioni fondamentali.
Fare un sito è diventato molto facile grazie alla possibilità di usufruire di servizi “all inclusive” o pacchetti preconfezionati.
Rassicurati: non è molto complesso perché vogliamo solamente poter comprendere alcuni concetti di base, non entreremo nei dettagli tecnici.
Ecco gli elementi base di un sito:
Il nome di dominio saprai sicuramente cos’è. È il nome che digita quando cerchi uno specifico sito web mentre l’estensione è tutto quello che si trova di solito dopo il punto.
Ad esempio: metagora.it è un dominio. “metagora” è il nome dominio, “.it” è l’estensione.
Il nome di dominio che scegli è molto importante.
Il nome dominio deve essere facile da digitare o da pronunciare, per chi usa la ricerca vocale e semplice da memorizzare.
Per comprare un dominio che sia TUO, devi effettuare la registrazione, ad esempio su register.it oppure su vari siti di provider di servizi di hosting.
Comprerai un nome dominio e una o più estensioni.
Il nome di dominio molto spesso è il nome della tua società (esempio: Nestlé) o il tuo nome e/o cognome (Ferrari, MarioRossi ecc), oppure della tua marca (Tesla), o ancora uno o più termini che descrivono il tuo prodotto o servizio (esempio: serraturafacile), o delle combinazioni (esempio: rossimacchinari).
Esistono molte possibilità per le estensioni. Esistono quelle generiche come “.com”, “.net”, “.org” … Poi quelle geografiche, come “.eu” e specifiche per i vari paesi: “.it”, “.de” o “.co.uk”. Da alcuni anni si sono moltiplicate le estensioni specifiche per attività, come “.tech”, “.agency”, “.video” ecc.
Registrare un dominio non comporta solitamente costi elevati (generalmente attorno ai 10-12 €), tranne se vuoi registrare un dominio molto gettonato o “premium” (come ferrari.luxury o maserati.autos).
L’hosting è uno spazio virtuale dove viene “parcheggiato” il tuo sito.
Si tratta di un servizio fornito dai cosiddetti “provider”, ovvero dei fornitori che ospitano / parcheggiano il tuo sito sui loro server fisici o sul cloud.
Si tratta di un servizio in abbonamento generalmente per la durata di 1 anno che comprende un pannello di gestione ed include, a seconda dei provider e dei pacchetti scelti, anche la registrazione e/o il rinnovo del dominio, le caselle di posta, la PEC, i certificati di sicurezza e diversi livelli di protezione del tuo sito contro gli attacchi informatici.
Alcuni provider hanno ampliato la loro gamma di servizi dando la possibilità di creare i siti usando i loro CMS.
Quando usi internet lo fai usando un programma che ti permette di navigare. Per navigare, dal tuo pc o smartphone, vai ad esempio su Microsoft Edge, Firefox di Mozilla, Safari di Apple o Google Chrome. Questi programmi vengono chiamati “browser”. Ti permettono di interagire con le pagine della rete internet.
Questa è facile. Il notissimo Google è un motore di ricerca, ovvero un sito particolare che offre un servizio di ricerca di specifiche informazioni richieste da un utente. Utilizza determinati programmi sia per scansionare la rete ed “indicizzare” i contenuti – i cosiddetti “bot” – che altri programmi – i famosi algoritmi – per restituire i migliori risultati di ricerca elencati nella SERP (Search Engine Result Page).
Immagina un grande magazzino o un’immensa libreria. Se cerchi uno specifico prodotto o libro, andrai a cercarlo in un determinato posto. L’url (Uniform Resource Locator) sono le specifiche “coordinate” che permettono di indicare questo posto.
Ad esempio: 1° piano, corsia 2, lettera N, scaffale XXX ….
Nella vastissima rete internet l’url è l’indirizzo univoco e compreso da tutti browser del mondo dove trovare una specifica pagina, immagine o altro elemento.
I CMS sono programmi che consentono di creare i contenuti del tuo sito, ovvero la struttura visibile del tuo sito: menù, pagine, articoli ecc …
Ne esistono di diversi tipi:
– quelli “open source” e quindi gratuiti come WordPress di cui avrai sicuramente sentito parlare. “Open Source” significa che puoi usare liberamente il programma, e quindi usare il codice e modificarlo per adattarlo ai tuoi bisogni;
– quelli proprietari, se fai fare un CMS appositamente per il tuo sito. Sarà un CMS personalizzato a cui potranno accedere solamente le persone a chi darai le credenziali e i permessi per modificarlo;
– quelli delle piattaforme che offrono soluzioni all-in-one, come Wix, Squarespace ….
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È il sito web tradizionale. Semplicemente descrive l’azienda e mostra i suoi prodotti.
In passato era un sito che non veniva modificato anche per diversi anni. Non subiva grandi trasformazioni perché le aziende non cambiavano molto e non aggiungevano spesso nuovi prodotti. Per fare le modifiche dovevano chiedere a chi aveva fatto loro il sito (webmaster, web designer).
Oggi il mondo si muove molto più rapidamente e le aziende si adeguano. Sono sempre meno i siti statici mentre sono in crescita i siti dinamici ed interattivi.
Il sito statico è un sito che è sempre lo stesso per tutti gli utenti, i suoi contenuti non cambiano in funzione dal tipo di utente o della sua provenienza.
Al contrario un sito dinamico è interattivo e cambia in tempo reale in funzione dalla provenienza geografica dell’utente ad esempio o dal suo comportamento online.
Ti sei mai accorto.a che quando guardi un sito sul tuo smartphone o sul tablet ci sono dei link che non funzionano o delle cose strane da un punto di vista grafico?
Un sito detto “responsive” è realizzato in modo da evitare questi errori. La grafica “si adatta” infatti automaticamente in funzione del tipo e delle dimensioni di schermo / dispositivo usato dall’utente.
Un sito viene detto “mobile-friendly” quando è disponibile in una versione semplificata e più leggera per la fruizione sui dispositivi mobili, ovvero smartphone, tablet ecc … che usano spesso connessioni più lenti dei siti fatti per desktop.
Come lo indica il suo nome il sito e-commerce – dove “e” sta per “elettronico” – è un sito in cui i prodotti possono essere acquistati online incluso il pagamento de prodotto o servizio.
Puoi vendere i tuoi prodotti online sia su un tuo sito e-commerce di proprietà o su piattaforme di terzi, che vengono chiamati “marketplace“.
Un sito m-commerce è realizzato appositamente per i dispositivi mobili.
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Non concepirai il tuo sito allo stesso modo se vuoi fare Branding o se vuoi vendere online. Detto così sembra evidente. Vediamo quali possono essere i tuoi principali obiettivi e cosa cambia per il tuo sito:
Se il tuo obiettivo è creare o ampliare la tua visibilità per il tuo Brand, tenderai ad enfatizzarne i valori sottostanti, la storia, la missione e la visione del futuro che lo animano.
È spesso il caso dei siti di gruppi che hanno diversi marchi.
Esempio: il sito del gruppo LVMH.
È l’imperativo dei siti che devono aumentare il numero di abbonati, di utenti che effettuano il download di una app (es. Spotify) e/o che guadagnano dalla pubblicità online (es. siti di news online).
L’engagement è un termine difficile da tradurre in italiano: letteralmente sarebbe “ingaggio”. Nel marketing digitale viene usato per le attività o i contenuti che sono in grado di suscitare interazioni e reazioni da parte del pubblico / audience: apprezzamenti attraverso commenti, condivisioni o altri generi di partecipazioni.
Possono essere ad esempio i Social network, i blog o i siti che ospitano forum o comunità online.
Dovrebbe essere l’obiettivo principale di molti siti di imprese B2B, e magari lo è, ma spesso questi siti, specie quelli delle micro, piccole e medie imprese non riescono invece a convertire (cioè ad indurre i visitatori a prendere contatto con l’azienda).
Un difetto spesso riscontrato è l’eccessiva auto-referenzialità invece di focalizzare la comunicazione sui bisogni dei propri clienti.
Si può ad esempio completare i contenuti relativi ai propri prodotti con altri contenuti maggiormente “educativi” per i propri target di clientela.
È il caso dei siti e-commerce ovviamente.
Esempio: Amazon, Zalando e altri siti di vendita online DNVB (Digital Native Vertical Brands).
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Chi pubblica un sito internet ha attualmente almeno 3 tipi di obblighi + 1 nel caso di siti che trattano temi sensibili.
Nella home page – generalmente nel piè di pagina del sito o footer – è obbligatorio inserire i dati fiscali aziendali: Partita IVA, eventualmente Codice Fiscale se diverso – per certi tipi di società -, riferimenti di iscrizione Ufficio del Registro della Camera di Commercio (art. 35, comma 1, DPR 633/1972).
Ma c’è di più. Con la risoluzione n. 60/E del 16/5/2006 l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che è obbligatorio ANCHE per siti web “vetrina”, cioè utilizzati per scopi pubblicitari, non solo per i siti e-commerce.
In mancanza della partita IVA si può incorrere una sanzione che va da un min. di 250 € fino un massimo di 2.000 € (art. 11 del D.Lgs. 471/1997).
È obbligatorio fornire le informazioni sul trattamento dei dati personali degli utenti che consultano il proprio sito web. Ciò viene fatto attraverso una pagina dedicata sul sito relativa alle modalità di trattamento dei dati ai sensi dell’articolo 13 del Regolamento (UE) 2016/679.
Il Regolamento UE 2016/679 chiamato “GDPR” abroga la precedente Direttiva 95/46/CE, dalla quale sono nate tutte le leggi sulla Privacy dei vari stati membri, tra cui anche la legge italiana 196/2003.
ATTENZIONE: È importante verificare che si faccia quindi riferimento al DGPR, in vigore in Italia dal 2018, e NON alla vecchia legge italiana.
Tutti noi abbiamo sentito parlare dei cookies o ci siamo imbattuti in appositi banner che compaiono quando apriamo un sito per la 1° volta.
Ricordiamo brevemente cosa sono. I cookie sono piccoli file che i siti inviano ai dispositivi usati dagli utenti. A che servono? Vengono memorizzati e poi ritrasmessi agli stessi siti nel caso di consultazioni successive. In questo modo l’utente viene “riconosciuto”. Per l’utente può essere comodo per evitare di dover, ad esempio, riscrivere i propri dati. O per visionare contenuti diversi da quelli serviti durante la 1° visita.
Ogni sito web deve avvisare i propri utenti del fatto che vengono utilizzati dei cookies sul sito che stanno visitando e dare loro la possibilità di accettarli, rifiutarli o personalizzarli.
I cookies sono di diversi tipi.
Vengono trattati in modo diverso se sono “tecnici” oppure no.
Cambiano anche il modo in cui presentare la relativa informazione.
Nel caso dei cookie tecnici, basta inserire un’informativa in home page o nell’informativa generale del sito web. Altrimenti è consigliato l’utilizzo di “popup” a comparsa immediata che avvisano gli utenti del loro utilizzo.
I siti che trattano inoltre di determinati argomenti hanno ulteriori obblighi. I siti che trattano argomenti “delicati” YMYL (“Your money or your life”) che riguardano la vita, la salute, i soldi .. oltre che i siti di informazioni e notizie necessitano quindi di specifiche competenze.
Google ha pubblicato delle linee guida per la qualità dei contenuti con particolare attenzione a temi sensibili che potrebbero contenere informazioni inesatte, inaccurate o sbagliate in grado di procurare danni agli utenti.
Note legali:
P.IVA: IT-03391850983
In Lombardia:
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In Toscana:
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